“Bisogna avervi passeggiato, a cominciare dalla piazza del Popolo, la piazza italiana che insieme a quella di San Marco a Venezia dà più un’impressione di sala, cinta da porticati, chiusa dalla stupenda abside di San Francesco; o costeggiando il battistero del Duomo; o lungo le rive scoscese del Tronto; e per le strade strette, chiamate “rue”, dove i palazzi non si contano; e che si allargano in piazzette in cui le donne e gli artigiani lavorano all’aria aperta….. Ascoli è città di torri, antologica come si è detto, perché vi si succedono molti stili, il romanico, il gotico, il rinascimentale, il barocco, ma romanico resta il fondo costante del colore. Un travertino d’un grigio caldo, uniforme, senza intonaco” Guido Piovene – Viaggio in Italia
L’aspetto che più ci colpisce di Ascoli Piceno è quello di aver mantenuto intatto il suo animo medievale fatto di vicoli chiamati “rue” come le antiche rughe medievali, torri gentilizie, chiese romaniche.
Il tessuto medievale si amalgama grazie all’uso costante del bianco travertino alle testimonianze delle epoche precedenti e successive creando un’unicum di grande suggestione.
Come mi ha detto un ragazzo… Ascoli è “una macchina del tempo”... basta chiudere gli occhi e si può tornare indietro nel tempo e vedersi catapultare nel Medioevo.
Il ricordo dei fasti medievali e di quella che era Ascoli nel Medioevo, ricca di commerci ed in piena espansione demografica, vive ancora oggi nel cuore degli ascolani attraverso la rievocazione storica della Quintana.